PALEOLITHIC ART MAGAZINE




EDITORIALE


Archeoastronomia: perchè?


L'Archeoastronomia è l'unica disciplina che si occupa contemporaneamente di aspetti della cultura sia materiale che spirituale dell'uomo peistorico.
Essa attiene alla cultura materiale, in quanto guarda alla funzione degli astri nell'orientamento, allo sviluppo del calendario, e ad altre attività; concerne la cultura spirituale, in quanto indaga sull'utilizzazione degli astri nei vari tipi di riti di culto, quindi nella religione.
Ne consegue che l'Archeoastronomia come scienza rientra nella Paletnologia, che è la scienza delle popolazioni antiche in generale.
L'Archeoastronomia è una disciplina che, attraverso l'analisi dei reperti archeologici quali i petroglifi e le incisioni rupestri, i manufatti in pietra, i templi, i luoghi sacri e le necropoli antiche che risultano astronomicamente orientati, cerca di ricostruire e di studiare le conoscenze astronomiche diffuse tra i popoli antichi, soprattutto nel periodo in cui, non essendo stata ancora introdotta la scrittura, non vennero prodotte testimonianze scritte che ci raccontino quale fosse la visione del cielo e dei suoi fenomeni, propria delle antiche culture che si sono avvicendate sul pianeta.
L'Archeastronomia è una scienza giovane in quanto solo intorno al XVI e XVII secolo si incominciò ad intravvedere la possibilità che alcuni monumenti antichi (quali quelli megalitici, sparsi per tutta l'Europa , o le piramidi egizie) potessero essere stati edificati secondo regole collegate alla visibilità, nel cielo, dei principali fenomeni celesti.
L'astrofisico inglese Norman Lockyer, uno dei primi studiosi di questa materia, portò a termine intorno alla metà del XIX secolo una serie di ricerche sulle piramidi egiziane e sui monumenti megalitici europei, dimostrandone l'evidente orientazione astronomica.
Intorno al 1960 studiosi come l'americano Gerald Hawkins e l'inglese Alexander Thom diedero nuova linfa vitale a questa disciplina anche con il supporto di nuove scoperte archeologiche e di nuovi metodi di indagine che portarono al riconoscimento ufficiale dell'Archeoastronomia e alla legittimazione della teoria sull'esistenza di una cultura astronomica diffusa presso le antiche popolazioni, fin dall'epoca neolitica ed anche, in taluni casi, paleolitica.
L'Archeoastronomia è una scienza dal carattere spiccatamente interdisciplinare in quanto fondata sulla collaborazione di diverse discipline scientifiche quali la Matematica, l'Antropologia, l'Archeologia e la Fisica e ha portato alla nascita dell'Etnoastronomia.
Quest'ultima disciplina si occupa dello studio del significato astronomico delle pratiche rituali, del folklore e delle tradizioni orali diffuse tra le popolazioni attuali, ma che derivano dalle usanze diffuse tra le culture del passato.
L'Archeoastronomia è una disciplina scientifica in grado di fornire utili indicazioni ai fini della soluzione di molti problemi ancora aperti di Archeologia, ma anche di Astronomia moderna come, ed esempio, la determianzione sperimentale del ritmo di rallentamento della velocità di rotazione della Terra, i passaggi di antiche comete, le esplosioni di supernove avvenute durante l'antichità, e, ultimo ma non ultimo, le condizioni climatiche nelle epoche preistoriche e protostoriche.
L'importanza di una disciplina quale è l'Archeoastronomia è ben testimoniata dalle parole di Franz Boll: "Mankind measures time using the stars. Lay people, whose knowledge is based on belief, rather than science, say: "The course of the stars determines time," and from this, religious people derive the saying that "Heaven guides everything on Earth." (Franz Boll "Sphaera", 1903).

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Licia Filingeri (Editor)

Genova, marzo 2003


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